Perché dovresti controllare i tuoi bambini mentre stanno guardando qualcosa su YouTube?
Ogni volta che torno in Italia vado a trovare mia nipotina. Rimango sempre sorpreso dalla facilità con la quale riesce ad utilizzare gli smartphone, sin da quando aveva un anno e mezzo. In particolare, mi ha sempre sorpreso la sua capacità nel trovare l’app di YouTube, aprirla e selezionare i suoi cartoni animati preferiti.
La bambina è controllata dai genitori durante tutto il processo. Tuttavia, non sempre questo accade in tutte le famiglie. Spesso, infatti, i bambini cominciano a vedere i video in maniera casuale, in base a delle parole chiave.
Cosa succede quando, durante questo processo, compaiono dei video con protagonisti gli eroi dei nostri figli ma con dei contenuti completamente inadatti a dei bambini? dei video in grado di bypassare il sistema family friendly di YouTube? Succede che i bambini finiscono con l’assistere a contenuti completamente ambigui e inadeguati. Alcuni a carattere velatamente sessuale, violento o pedofilo.
Ho visto circa una decina di questi video e posso dire che sono particolarmente fastidiosi. Esistono intere serie con attori in carne ed ossa che interpretano supereroi e principesse Disney. Ricordano vagamente il soft porno di serie B, sia per quanto riguarda i costumi, che non mi stupirei se fossero usciti da qualche sexy shop, che per le storie. I video contengono inquadrature delle parti intime in situazioni o azioni decisamente ambigue.
Esistono inoltre delle serie a cartoni animati i cui protagonisti sono coinvolti in situazioni particolari: dagli incidenti stradali a episodi di violenza, fino all’istigazione al suicidio.
Infine ci sono i video che, personalmente, ritengo più fastidiosi. Quelli in cui delle persone adulte, talvolta i genitori, usano i bambini all’interno dei video. Bambini e bambine truccati in maniera inopportuna, pesante che, nell’arco della storia narrativa, compiono azioni che possiamo definire completamente diseducative, se le vediamo con gli occhi di un bambino innocente; ambigue e deprecabili, se le analizziamo con gli occhi di un adulto.
La cosa peggiore è che questi contenuti sono nascosti tra i canali per bambini. Fanno centinaia di milioni di visualizzazioni e chi li produce incassa davvero tanti soldi. Oggi, secondo la BBC e il Times, all’interno della piattaforma sarebbero presenti fra i 50 mila e i 100 mila account pedofili.
La reazione degli inserzionisti non ha tardato a farsi sentire. Questa settimana prima Mars e poi Lidl hanno sospeso le loro campagne su YouTube. D’altronde, quale brand vorrebbe che il suo prodotto venisse associato a contenuti del genere? Senza contare che sotto questi video, soprattutto quelli di natura velatamente pedofila, si trovano spesso commenti inopportuni di predatori sessuali. Insomma, è qualcosa con cui una persona sana, un’azienda sana, non vuole avere nulla a che fare.
YouTube è subito corsa ai ripari. In un comunicato, Johanna Wright, VP of Product Management della piattaforma, ha dichiarato:
“Ci sono dei video che sono passati sulla piattaforma come family friendly ma che in realtà non sono family friendly. Alcuni di loro sono da vietare ai minori di 18 anni, altri è inaccettabile che stiano sulla piattaforma. Storicamente abbiamo utilizzato una combinazione di sistemi automatici, sistemi manuali e recensioni per rimuovere questo tipo di contenuti. Dalla settimana prossima, saremo ancora più aggressivi. Stiamo inoltre lavorando per segnalare qualsiasi illegalità alle forze dell’ordine.”
In effetti, già dalla scorsa settimana, sono stati eliminati circa 50 canali, ovvero migliaia di video. Tra questi “Toy Freaks”, uno dei 100 canali con più iscritti su YouTube, il cui protagonista è un padre che “gioca” con le sue bambine. Ho visto qualche minuto di un loro video prima che il canale fosse chiuso e l’ho trovato molto fastidioso.
Conclusione. Nonostante il grosso lavoro che sta facendo YouTube, che sicuramente continuerà e migliorerà nei prossimi mesi, il mio consiglio è quello di non lasciare mai i bambini da soli, specie se molto piccoli, quando utilizzano questo tipo di piattaforme.
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