Nella vita di un dipendente può capitare che la richiesta del nostro capo non sia esattamente in linea con la nostra etica. Come comportarsi in questi casi? Chiaramente dipende in primo luogo dalla propria situazione personale. Non c’è un modo giusto o un modo sbagliato, ma è comunque possibile adottare alcuni accorgimenti.

Prima di tutto cerca di essere sicuro di aver capito la richiesta del tuo boss. Può sembrare un’ovvietà però spesso una banale incomprensione può creare dei problemi in azienda. Se poi la richiesta va contro le politiche aziendali, a maggior ragione bisogna essere sicuri. La soluzione migliore è dire qualcosa tipo:

“Guarda, mi stai chiedendo di fare questo ma se lo faccio va contro le nostre politiche aziendali. Forse ho capito male, non mi stai chiedendo di fare così, giusto?”

Ovviamente può trattarsi delle politiche aziendali dell’azienda per cui lavori come può trattarsi delle politiche aziendali di un’altra azienda con cui si collabora o di un software. Per cui alle volte può succedere che magari il tuo capo semplicemente non abbia pensato che, facendo quelle determinate azioni, si possano infrangere certe politiche aziendali. A meno che non ti risponda:

“Si, non mi interessa. Voglio che tu lo faccia lo stesso.”

Lì una soluzione potrebbe essere quella di proporre delle alternative un po’ più etiche. Se invece è proprio chiaro che il tuo capo vuole infrangere determinate regole il passo successivo dipende dall’azienda.

Aziende di medie e grosse dimensioni sicuramente hanno qualcuno che si occupa dei reclami. Questo tipo di atteggiamento però non è generalmente ben visto né in Italia, né all’estero… soprattutto in Italia. Bisogna chiedersi prima di tutto se ne valga la pena, ovvero se c’è qualcuno che prenderebbe a cuore quel tipo di reclamo e considerare se quel tipo di azione cambierebbe le cose. Da un punto di vista idealistico ti direi tutta la vita:

“Combatti per quello in cui credi”

Però, se ti devo dare un consiglio basato sulla logica, forse è meglio avere prima una strategia. Tale strategia dipende chiaramente dal contesto, dalla dimensione dell’azienda, dal settore dell’azienda. Ci sono multinazionali che incentivano economicamente i propri dipendenti a segnalare questo genere di episodi. Poi magari è un tipo di sistema che non funziona, però esiste. Le medie imprese, come abbiamo già detto, hanno l’ufficio reclami, ma le piccole aziende non hanno questo tipo di sistema quindi bisogna uscire fuori dal contesto aziendale e, a quel punto, valutare se rivolgersi agli organi di competenza oppure ai media.

A prescindere da questo bisogna considerare i rischi. È facile dire:

“Bisogna fare la cosa giusta”

È facile dirlo quando non ci sei tu in mezzo. Anche perché, diciamocelo, una situazione di mobbing non piace a nessuno. Pensa che solo negli Stati Uniti, secondo un sondaggio della National Business Ethics, il 53% delle persone che ha fatto un reclamo ha poi subito del mobbing in azienda, ricevendo delle valutazioni al di sotto delle aspettative o vedendosi negate delle promozioni. Se devo basarmi sulla mia esperienza in ambito personale, non penso che in Italia le cose vadano molto meglio. Perché di base è un comportamento che ha un costo sociale enorme. Quando eravamo bambini si diceva:

“Chi fa la spia non è figlio di Maria”

Piccole cose che aiutano a creare nella mente delle persone quell’omertà sociale di fondo.

Un’altra soluzione che forse è più applicabile all’estero che in Italia, è quella dell’ultimatum, cioè dire al proprio capo:

“Io questa cosa non la faccio. Se vuoi costringermi, me ne vado dall’azienda.”

Qui in Irlanda o all’estero è più fattibile perché è più facile trovare lavoro, anche se poi dipende comunque nei settori, ma in un contesto italiano (io manco da qualche anno quindi potrebbe essere migliorato nel frattempo) questo mi sembra molto più difficile perché la situazione lavorativa che c’è in Italia la conosciamo benissimo. Ci sono tante persone disoccupate per cui, se una cosa non la fai tu la farà qualcun altro. Inoltre ci hai messo anni a trovare quel lavoro. Perderlo dall’oggi al domani non è certo il massimo.

Alcuni di questi sono casi limite che però avvengono tutti i giorni. In gran parte dei casi si può avere un dialogo col capo. Anche perché, diciamolo, avere un’azienda che si comporta in maniera etica è un valore aggiunto per l’azienda stessa. Se proprio questo non dovesse essere possibile, l’unico consiglio che posso darti è quello di seguire la tua coscienza.

Ti si è mai trovato in situazioni del genere, in situazioni così scomode? se ti va di raccontarmi la tua esperienza scrivimi in privato oppure nei commenti.

 

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Giovanni Maieli

Specialista in Digital Marketing e Social Media, Vlogger, Imprenditore. Appassionato di Retrogaming. Vivo a Dublino, dove ho gestito per 4 anni il Marketing Digitale di una Software (SaaS) Company. Il mio cane, Argo, è la versione portatile di Falkor de La Storia Infinita.

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