Recentemente Sujan Patel ha scritto un interessante articolo sul blog del Content Marketing Institute “Will artificial intelligence replace manual content creation?” in cui scrive che effettivamente è difficile pensare ad un’intelligenza artificiale capace di creare contenuti di ottimo livello, ma ci sono macchine che lo fanno già e che sono pure brave a farlo.
Secondo le stime di Gartner, pare che nel 2018 1 pezzo su 5 relativo al business sarà scritto da un’intelligenza artificiale. Parliamo di tecnologie capaci di assemblare e fornire informazioni in modo proattivo attraverso motori di composizione automatizzata capaci di creare contenuti di business che, se tanto mi dà tanto, nulla mi vieta di pensare che possano essere particolarmente efficaci dal punto di vista della SEO, ossia dell’indicizzazione sui motori di ricerca. Perché poi, in fondo, sarà tutta una questione di algoritmo.
Persino la rivista Forbes, quando deve realizzare i suoi report, si avvale di una piattaforma chiamata “Quill”, termine che in inglese significa penna d’oca. Questa tipo di piattaforma è una Natural Language Generation Platform ed in buona sostanza scrive al posto del giornalista.
Considerato che i computer stanno evolvendo giorno dopo giorno alla velocità della luce, arriverà il momento in cui non scriveremo più? c’è da considerare un aspetto: per il momento stiamo parlando di business content, di report. Qualcosa che in teoria è fuori dalla sfera delle emozioni. Infatti, dal punto di vista delle emozioni, una macchina non può generare, per il momento, lo stesso tipo di contenuto che può essere creato da un essere umano. Per cui manca ancora quel senso di umanità. Chi scrive ha bisogno di esperienza, di entusiasmo di humour, per attirare l’attenzione dei suoi lettori. Non a caso, non tutte le persone scrivono allo stesso modo. Certo, un’intelligenza artificiale può creare dei report, degli articoli sportivi, può creare persino dei libri di cucina, ma dov’è l’anima dietro tutto questo? pensa ad un articolo sulla tua squadra del cuore, scritto da un’intelligenza artificiale. Non suona per niente allettante, vero? allora preferiamo mille volte tenerci i nostri Carlo Zampa o Giampiero Mughini.
Per tutte le persone che scrivono e che si sentono in qualche maniera minacciate dall’arrivo di queste intelligenze artificiali il consiglio è invece quello di essere più umani possibile, di tenere stretta la vostra umanità.
E tu cosa ne pensi? l’intelligenza artificiale riuscirà a sostituire l’essere umano nella creazione dei contenuti? secondo te bisognerebbe porre un limite a questo tipo di tecnologie? se ti va di condividere la tua opinione scrivila nei commenti!
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